Indice dei contenuti
- 1 Quali categorie possono accedere a prestiti agevolati?
- 2 Pensionati e lavoratori dipendenti: i finanziamenti
- 3 La cassaintegrazione e la richiesta di prestiti: come procedere?
- 4 Requisiti per ottenere prestiti per disabili: cosa sapere
- 5 Badanti straniere e italiane: diritto al credito
- 6 Documenti richiesti alle colf per la domanda di prestito
Quali categorie possono accedere a prestiti agevolati?
Anche se non si direbbe, sono molte le categorie di clienti, che hanno diritto a richiedere un finanziamento, inoltre con tassi agevolati e tempi di rimborso distesi. In diversi casi anche con tassi di interesse agevolati. In particolare parliamo di:
- casalinghe, le quali devono comunque sia dimostrare se pur piccole, delle entrate,
- disoccupati,
- inoccupati,
- cassaintegrati,
- studenti e giovani imprenditori o imprenditrici,
- lavoratori autonomi, o con contratto a tempo determinato o indeterminato,
- pensionati, presentando apposito cedolino della pensione,
- badanti o colf italiane e straniere.
Pensionati e lavoratori dipendenti: i finanziamenti
Anche quando si tratta di piccoli prestiti è importante che la banca abbia delle garanzie precise, che vadano appunto a garantire che il debito con la banca venga sanato e nei tempi stabiliti. Risulta quindi opportuno e necessario mostrare delle garanzie alle banche e alle finanziarie. Tra questi documenti abbiamo i soliti documenti, ma per pensionati è prevista l’inclusione nella documentazione del cedolino della pensione mensile. Inoltre i pensionati devono avere un’età che non supera i 75 anni. Anche se ci sono alcuni casi di eccezione, dovuti alle politiche diverse che variano da banca a banca in base a determinate situazioni. Nel momento in cui la richiesta viene approvata, il denaro viene accreditato sul conto corrente del cliente, solitamente nell’arco di tempo di due giorni massimo dalla richiesta del finanziamento.
La cassaintegrazione e la richiesta di prestiti: come procedere?
La riduzione del salario che prima si prendeva in somma superiore, genera ovviamente delle situazioni di squilibrio e precarietà parziale nelle questioni economiche legate alla famiglia. Motivo per cui spesso i cassaintegrati si trovano nella posizione di richiedere un prestito, anche in tempistiche abbastanza rapide.
Quando entriamo in cassaintegrazione avviene un peggioramento del proprio profilo finanziario (credit score) davanti agli occhi della banca, che ci considera quindi diversamente. In particolare la riduzione dello stipendio va ad incidere in modo negativo sulla cessione del quinto dello stipendio, questo perché le garanzie richieste per un prestito diminuiscono e sono più sottili. Questo non toglie che sia possibile richiedere un prestito per coloro che appartengono ad ogni categoria di cassa integrazione, parliamo di garanzie quali:
- un terzo coobbligato dello stipendio dimezzato in qualità di fideiussore,
- presentare la proprietà di un immobile,
- avere la disponibilità di gioielli o oro, per dare in pegno,
- la possibilità di dare garanzie in anticipo del TFR.
Ci sono banche che scelgono di dare supporto ai cassintegrati con piccoli prestiti di importo limitato, con un massimo di cifra che è di 5000 euro circa, con durata di 1 anno senza spese. Sarebbe bene informarsi da casa su come richiedere il prestito, proprio in quanto ogni banca ha le sue politiche oltre alle garanzie più conosciute per cassaintegrati.
Requisiti per ottenere prestiti per disabili: cosa sapere
Sul territorio italiano diversi istituti di credito nazionali, hanno stretto una convenzione particolare con l’INPS, destinata a dare credito a invalidi e portatori di handicap molto compromettente. In tal modo è concesso loro un più facile accesso al credito. I tassi di interesse solitamente sono molto vantaggiosi, come è giusto che sia d’altro canto. Però ci sono dei requisiti da rispettare per fare la richiesta di un prestito di questo tipo, prima di tutto, è necessario non solo essere iscritti all’A.N.D.I. – pagando una quota annuale pari a 25,00 euro – ma presentare le seguenti condizioni:
- Certificazione che attesta lo stato d’invalidità civile superiore al 74%,
- Non percepire unicamente la pensione d’invalidità civile,
- Aver ottenuto il riconoscimento delle agevolazioni previste dalla Legge 104.
Il motivo per cui non basta avere la certificazione di invalidità per poter ottenere un mini prestito che sia agevolato, si spiega col fatto che questo tipo di assegno non è soggetto a cessione del quinto (garanzia per la banca). Questo in quanto rappresenta un sostegno al reddito per persone in difficoltà economica, ma non una pensione cedibile.
Badanti straniere e italiane: diritto al credito
Anche le colf rappresentano quella categoria avente diritto di finanziamenti, per far fronte a qualsiasi tipo di spesa. Sicuramente ci sono dei requisiti e condizioni da rispettare, ma non molto stringenti. Però occorre fare una distinzione tra colf italiane e stranieri. Infatti, per queste ultime vengono richiesti più documenti e condizioni. In primis se provengono da uno Stato entro la Comunità Europea, devono essere in possesso di una residenza principale all’interno del territorio italiano. La badante deve inoltre produrre l’adeguata documentazione orientata ad attestare la sua residenza. Inoltre, per quanto riguarda il reddito di una colf, questo deve essere prodotto interamente, o nella sua percentuale maggiore in Italia. Infatti la badante che, pur avendo residenza in Italia, svolge attività lavorative in Paesi Esteri, non può attivare questo tipo di finanziamento. Abbiamo in lista, anche un terzo requisito molto importante per ottenere un finanziamento per le colf straniere, ovvero il permesso di soggiorno. Infatti chi richiede il prestito deve assolutamente risultare in regola. Ovviamente coloro che sono nati nel Paese facente parte dell’Unione Europea non hanno bisogno di alcun permesso di soggiorno.
Documenti richiesti alle colf per la domanda di prestito
I documenti necessari per una colf al fine di ottenere un finanziamento, sono per lo più legati alla situazione reddituale dimostrabile anche con un semplice CUD e alla sua identità. Inoltre possono essere comodamente allegati per via telematica attraverso i siti ufficiali di ciascuna banca. Obbligatorio da includere è il documento di identità, passaporto o patente. Se si tratta di colf straniere, va inviato per forza anche la copia del permesso di soggiorno. La domanda verrà automaticamente rifiutata, nel caso di mancato documento. Come già accennato, anche il certificato di residenza è un documento importantissimo per poter erogare la somma del prestito. In ultimo bisogna inserire un documento che attesti il nostro contratto di lavoro, che si tratti di un tempo indeterminato o determinato che sia. Con o senza busta paga.
C’è da dire però che ogni banca presenta le sue politiche, quindi potrebbe accadere che alcuni istituti di credito abbiamo bisogno di un documento reddituale rispetto ad un altro. Se abbiamo la busta paga sicuramente questa rappresenta una garanzia molto stabile per la Banca, che prende in esame la nostra richiesta di prestito.